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Il vero “macho” è vegano

In uno dei libri più illuminanti sui temi del veganesimo e dell’antispecismo, Carne da macello di Carol Adams, si tratta in modo approfondito del rapporto stretto che intercorre tra maschilismo e consumo di carne. Impossibile negarlo: la carne è sempre stata considerata come un alimento virile, e nel pensiero dominante il suo consumo contribuisce a rendere l’uomo più “macho” rispetto a quello che predilige una dieta vegetariana o vegana. Non è perciò un caso che la differenza di genere sia ancora preponderante tra coloro che hanno abbandonato definitivamente bistecche e salumi: la percentuale di donne vegane è notevolmente maggiore rispetto agli uomini vegani.

Al bando le proteine di derivazione animale
Le ripercussioni negative di una dieta ricca di proteine di derivazione animale sono ampiamente documentate: il sesso maschile ha un’aspettativa di vita minore ed è più a rischio di ammalare di patologie caratterizzate da uno stretto rapporto con l’alimentazione. Complice una visione anacronistica e peraltro distorta della mascolinità, gli uomini che si ostinano ad abbuffarsi di carne sono perciò destinati a un’esistenza più breve e condizionata da malattie croniche, con inevitabile peggioramento della qualità della vita.

Una scelta vincente
I risultati di un interessante studio, pubblicati sulla rivista internazionale American Journal of Men’s Health, aprono un nuovo scenario e smontano la supposta maggiore virilità dei carnivori rispetto ai vegetariani/vegani. Lo studio ha coinvolto 61 uomini vegani (30 in Estonia e 31 in Finlandia) per capire la loro storia personale e la transizione a un’alimentazione vegetale, il loro rapporto con il cibo e la percezione del loro stato di salute. Le risposte alle interviste hanno evidenziato non solo che gli uomini vegani si considerano più prestanti fisicamente e mentalmente, ma che la dieta priva di cibi di derivazione animale non intacca minimamente la loro mascolinità, anzi. In un senso più ampio, essere uomini vegani permette loro di manifestare la loro mascolinità in modo diverso, mostrando un maggiore rispetto verso se stessi e verso gli altri esseri viventi non umani.


Cambiamenti inarrestabili
Si può essere perciò un perfetto rappresentante del sesso maschile senza la solita bistecca nel piatto e, ancor di più, gli uomini vegani possono modificare il concetto di mascolinità poiché contribuiscono a promuoverne una modalità più consapevole e salutare. L’età della pietra è finita da un pezzo, la strage quotidiana di milioni di animali non più accettabile e l’equazione carne uguale mascolinità scientificamente inappropriata.

Leggi l’articolo integrale (in inglese): www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8450548/

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