giovedì, Novembre 21, 2024
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Ogni vita conta

Iniziò tutto qualche anno fa, mentre ero in gita scolastica con i miei compagni in una bellissima località di mare nel sud della Francia. Stavamo passeggiando lungo la costa quando alla vista di una coppia di pescatori ci fermammo incuriositi ad osservare. Subito uno di loro iniziò ad esultare a gran voce: era riuscito a catturare la sua vittima, un pesce di medie dimensioni. Il mio sguardo si focalizzò sulla sua bocca, perforata dall’amo al quale è rimasto appeso per un tempo che mi sembrò interminabile. Si contorceva in maniera compulsiva a causa della mancanza di ossigeno, fin quando il pescatore lo strappò dall’amo e lo gettò violentemente in un secchio, nel quale erano presenti altri pesci agonizzanti.

Solo un pesce…
Ricordo le lacrime che iniziarono a rigarmi il volto. Mi sembrava una tale crudeltà. Ho da sempre avuto una sensibilità particolare per il mare e per tutti coloro che lo abitano, da piccola amavo fare immersioni subacquee e osservare i pesci guizzare liberi nel mare aperto. Forse per questo vedere quella realtà così diversa ebbe su di me un effetto tanto spiazzante.
Subito mi girai verso i miei compagni pronta a condividere con loro l’indignazione e lo sgomento… rimasi di sasso quando vidi che stavano ridendo. Mi guardarono dicendo “ma dai, è solo un pesce!”. Quella frase così banale all’apparenza fu ciò che scatenò in me qualcosa che mi diede da riflettere per molto tempo.
Solo un pesce.

A noi umani è tutto concesso?
Ma chi siamo noi per stabilire l’importanza di un altro essere vivente, a tal punto da legittimarne la sua uccisione e in un modo così orribile?
Fu questo l’episodio che iniziò a farmi aprire gli occhi, da quel momento cominciai ad informarmi, a scoprire le crudeltà che si celano dietro le nostre azioni quotidiane, le ingiustizie a cui inconsapevolmente contribuivo ogni giorno. E mi resi conto che non potevo condividere quella logica antropocentrica secondo cui tutto è concesso se in funzione dell’uomo. Non io che amo la vita nella sua forma più pura, naturale, libera.

La vita è un diritto, per tutti
Sono vegana perché per me ogni vita conta, perché gli animali non sono prodotti di cui servirci ma individui che esistono per se stessi e che possiedono il nostro stesso diritto di vivere ed essere rispettati. Sogno una società più giusta, capace di rispettare e vivere in armonia con la natura e con tutte le specie viventi. E, nel mio piccolo, cerco di contribuire per far sì che quello che ad oggi sembra solo un sogno possa divenire, un giorno, realtà.

Martina, 21 anni

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