Se ne parla da anni, ma forse la svolta è vicina: le mense scolastiche metteranno a disposizione degli alunni menu vegetariani e vegani, pena una multa salata.
Il disegno di legge “Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana”, presentato nel 2018 dalla senatrice Giammanco, è finalmente giunto alla commissione del Senato per essere discusso e, speriamo vivamente, approvato.
Colmare il gap
Del resto, se usciamo dai confini nazionali ci accorgiamo che l’Italia è in grave ritardo rispetto a quanto accade in molti paesi europei, nei quali il trend non è tanto offrire un’alternativa vegetale nelle mense, scolastiche e non, ma abolire del tutto la presenza di cibi di derivazione animale. Al momento da noi non si chiede tanto, ma perlomeno garantire una scelta a tutti quei bambini che non sono onnivori e che perciò sono penalizzati dalla classica dieta scolastica che prevede in abbondanza prosciutto, petto di tacchino, formaggio ecc.
Adesso tocca a noi
In realtà l’offerta di menu vegetariani e vegani è già presente in alcune strutture scolastiche italiane, che con lungimiranza hanno capito che bisogna adeguarsi all’ondata veg in costante crescita. Bisogna però che l’offerta di menu vegetariani e vegani sia una consuetudine e non l’iniziativa di pochi presidi illuminati. Via dunque alle assurde pretese di un certificato medico per richiedere il pasto vegetale e spazio alla libera scelta: i bambini vegetariani e vegani sono sempre di più, fortunatamente, e le loro richieste alimentari rappresentano un diritto che va garantito.