Tra le tante proposte vegetali presenti sul mercato alimentare come alternative ai prodotti “classici”, il settore dei sostituti della carne è quello senza dubbio che offre la maggiore scelta, andando a intercettare non soltanto i vegani-vegetariani ma anche i tanti onnivori che, sebbene non ancora pienamente consapevoli della sofferenza animale, scelgono questi prodotti considerandoli comunque gustosi, meno impattanti sull’ecosistema e più sani. Ma per quanto riguarda l’ultimo aspetto siamo sicuri che sia davvero così?
Nel paese del burger vegetale
Andiamo nel Regno Unito, paese nel quale il consumo di alternative vegetali alla carne è alle stelle e la scelta di questi prodotti non ha eguali al mondo.
Un recente studio condotto presso la Queen Mary University of London, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrients, ha messo a confronto 207 prodotti plant-based meat (PBM) e 226 prodotti a base di carne presenti in quattordici catene alimentari del regno Unito. Sebbene non tutti i brand vegetali presi in esame siano disponibili sul mercato italiano, teniamo conto che gli ingredienti che compongono i prodotti PBM sono molto simili. Ma vediamo i risultati della ricerca, decisamente interessanti.
Polpette e tutto il resto…
Sono state prese in considerazione alternative vegetali alla carne molto conosciute anche dai consumatori italiani: burger, salsicce, polpette, wurstel, macinati. Per il confronto, prodotti simili a base di carne. L’obiettivo della ricerca era quello di valutare le differenze e le somiglianze dei profili nutrizionali dei vari alimenti, in modo da capire quali tra queste possibili scelte, a prescindere dal gusto, quale fosse la più salutare e, di conseguenza, la più raccomandata.
Unico neo: troppo sale!
Per quanto riguarda la valutazione di alcuni parametri – percentuale di grassi, di proteine e di fibre – i prodotti plan-based meat vincono il confronto con gli “originali”, confermando perciò che la scelta veg non è soltanto etica ma ha anche una valenza nutrizionale dimostrata. L’unico punto debole dei PBM è la presenza eccessiva di sale, sulla quale bisognerà necessariamente intervenire.
Leggi l’articolo integrale (in inglese)
www.mdpi.com/2072-6643/13/12/4225/htm