venerdì, Dicembre 27, 2024
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La risposta vegana al consumo di uova

Le uova rappresentano senza alcun dubbio uno degli alimenti più amati e consumati in ogni angolo del mondo. Oltre alla loro indiscussa versatilità, le uova sono caratterizzate da un profilo nutrizionale particolarmente interessante: tuorlo e albume contengono infatti proteine, vitamine, minerali acidi grassi essenziali e altri micronutrienti. Tutto bene, quindi? Non proprio, e vediamo perché.

Un massacro insostenibile
Ci sono due validissimi motivi che rendono il consumo di uova un’abitudine da limitare, se non da ridurre del tutto. Il primo, il più drammatico, è rappresentato dalla filiera che è all’origine della produzione in larga scala di uova, che ha ben poco da spartire con l’immagine bucolica e anacronistica del contadino che si reca al mattino nel pollaio per prendersi l’ovetto per la colazione. Basta un numero: circa 30 milioni di pulcini maschi, in Italia, vengono triturati da vivi appena nati in quanto “inutili”. Il secondo motivo riguarda la nostra salute: sebbene i valori nutrizionali positivi delle uova siano indiscussi, è altrettanto indiscusso il ruolo di un consumo eccessivo di uova nella comparsa di patologie croniche degenerative causato dall’alto contenuto di colesterolo di questi prodotti. Inoltre, i processi industriali che forzano la crescita delle galline ovaiole utilizzando antibiotici e ormoni si ripercuotono inevitabilmente sulla qualità delle uova, il cui contenuto così alterato è spesso causa, specialmente nei bambini, di reazioni allergiche e resistenza agli antibiotici.

Alla ricerca di validi sostituti
Se quindi delle uova si dovrebbe fare a meno per i due motivi appena menzionati, resta il fatto che rappresentano dal punto vista nutrizionale un valido alimento, a patto di consumarle con parsimonia e scegliendo solo uova provenienti dal pollaio di cui parlavamo prima.  
Ma poiché noi vegani abbiamo rinunciato a ogni prodotto che sia il risultato dello sfruttamento degli esseri viventi non umani, dobbiamo cercare validi sostituti. Vediamo allora che cosa è disponibile attualmente in tema di alternative vegetali alle uova.

Un mercato in grande crescita
Una ricerca pubblicata nel gennaio 2022 sulla rivista Foods ha scandagliato il mercato per valutare presenza e qualità dei sostituti vegetali alle uova. Il primo dato che emerge dallo studio è che c’è grande fermento in questo settore: nel quinquennio 2016-21 sono stati lanciati sul mercato mondiale ben 102 prodotti “vegan eggs” e le previsioni prospettano un ulteriore aumento. Sebbene i ricercatori sostengano che “replicare” le proprietà nutrizionali delle uova non sia al momento realistico, i sostituti delle uova presentano caratteristiche interessanti e possono essere migliorati. Non si può quindi sostenere che questi prodotti alternativi siano paragonabili agli originali, ma è un dato di fatto che il mercato delle “uova” vegane offra tante opportunità e che lo sfruttamento delle galline possa finalmente essere limitato.

Leggi l’articolo integrale (in inglese)
www.mdpi.com/2304-8158/11/2/161/htm

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