Sono diventata vegana come naturale evoluzione di una scelta vegetariana che risale ormai a più di venticinque anni fa. Il motivo della mia scelta è connaturato alla mia natura, quindi in realtà non ha comportato alcuno sforzo: nasce dalla presa di coscienza che ho una profonda sensibilità. Non voglio dire migliore o peggiore di chi è onnivoro. Sono solo molto attenta a certe cose. E quando si SENTE che qualcosa ha un senso profondo, procura benessere e fa il minor male possibile… ecco, per me è SACRO. E quel qualcosa diventa imprescindibile, vero, parte del mio essere. Non direi di aver fatto una scelta. Direi di aver ascoltato chi sono. È una questione di ascolto e di consapevolezza più che una conseguenza di valutazioni razionali. La vita, e tutte le questioni più profonde della vita, non richiedono ragionamenti. Richiedono cuore, presenza, ascolto, autenticità. Per me questo, dal punto di vista alimentare, si traduce in un approccio al nutrimento che non vuol dire solo mangiare, ma incorporare qualcosa che arriva dal mondo esterno e che non è fatto solo di molecole e materia ma, soprattutto, di energia e informazioni.
Svolgo una professione di cura e sento che ciò di cui alimento il mio corpo e la mia anima sono fondamentali per risuonare in quella coerenza e armonia che creano un campo utile all’espansione della coscienza, mia e delle persone con cui lavoro.
Patrizia, 44 anni, psicoterapeuta